La Sicilia paga salato la sua insularità, la mancanza del Ponte sullo Stretto, collegamenti ferroviari con il Continente carenti e chi ha necessità può affidarsi soltanto al mezzo aereo. E volare costa caro, soprattutto per chi dal Nord vuole spingersi vero l’estremo Sud del Paese, magari soltanto per rientrare in famiglia nelle feste. “È questa una realtà con la quale devono fare i conti non solo i residenti in Sicilia, ma anche chi in Sicilia viene per lavoro o turismo”, concorda il Presidente della Camera di Commercio del Sud Est, dottor Pietro Agen, che aggiunge: “Le tariffe le fa il mercato. È il gioco della ‘domanda e dell’offerta’. C’è più richiesta per le tratte che dal Nord portano al Sud, che viceversa, a seconda dei periodi. Le Compagnie Aeree sono aziende come le altre che mirano al profitto”.
Ma il Governo regionale, che ha a disposizione uno Statuto Speciale all’interno del quale è sancito l’articolo 22 che contempla la possibilità d’intervento nei “servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei” come mai sino ad oggi non ha attuato questa norma? “Probabilmente perché la politica non è in grado di sopperire a tutte le necessitò che si presentano…”.
A seguire l’incontro di Salvo Barbagallo con Pietro Agen
Riprese audio, video, servizio web di Luigi Asero